La pensione è revocabile? Attenzione a questi casi: l’INPS può riprendersi tutto

È possibile farsi revocare la pensione? Ecco in quali casi l’INPS può decidere di riprendersi ogni centesimo.

In molti di sicuro hanno seguito la vicenda di un pensionato che ha percepito uno stipendio di 77 euro netti lavorando come comparsa in un film e che ha perso la pensione per un anno intero, ossia una cifra pari a 19.000 euro. Questo ciò che è accaduto ad un cittadino altoatesino il quale 5 anni fa è andato in pensione con Quota 100 dopo più di 30 anni di lavoro all’interno di una ditta di commercio di termoidraulica.

Quando l'Inps può revocare la pensione
Fate attenzione, alcune vostre azioni potrebbero comportare la revoca della pensione – atopway.it

Il tutto ha avuto inizio nel 2021 nel momento in cui l’uomo ha avuto l’opportunità di partecipare come comparsa nel film “Io, trafficante di virus” un lavoro che prende ispirazione dal libro della virologa Ilaria Capua. Una giornata regolare di lavoro pagata attraverso una busta paga di 77 euro netti.

In seguito però l’uomo si è trovato faccia a faccia con una sorpresa molto amara in quanto l’INPS gli ha sospeso la pensione per i cinque mesi restanti del 2021 pretendendo anche di farsi restituire tutte le mensilità già percepite di quell’anno per una cifra pari a 19.000 euro.

Un caso simile è accaduto anche ad un lavoratore veneto il quale ha lavorato all’interno di un’agenzia di un amico per 5 mesi percependo uno stipendio di 1.600 euro. Anche in questo caso l’INPS gli ha tolto la pensione e ha chiesto una restituzione di 12.000 euro.

Per quale motivo l’INPS ha proceduto alla sospensione della pensione

Per entrambi di questi casi quindi abbiamo assistito alla sospensione della pensione in quanto rientrano entrambi nelle misure di prepensionamento di Quota 100,102 e 103.

Quando l'Inps può revocare la pensione
I redditi da lavoro dipendente, anche minimi, comportano la perdita dei benefici pensionistici – atopway.it

La legge infatti ha stabilito che coloro che hanno deciso di andare in pensione anticipatamente grazie all’utilizzo di quota 100,102 o 103, hanno in obbligo di non cumulare con la pensione nessun altro reddito da lavoro a patto che derivi dal lavoro autonomo occasionale, restando comunque nel limite di 5.000 euro lordi all’anno.

Quindi l’INPS, nonostante si tratti di importi bassi, non ha intenzione di sentirne nessuna ragione. Nel caso in cui si è percepito anche un minimo stipendio attraverso un contratto di lavoro dipendente, il pensionato vedrà sospesa la pensione per tutto l’anno in cui è stato maturato il reddito extra.

Questa regola va in vigore fino a quando si raggiungono i requisiti per accedere alla pensione di vecchiaia ossia fino a quando si compiono 67 anni. In seguito, la legge non stabilisce nessun divieto di cumulare il reddito di lavoro e quello di pensione. Quindi, dopo aver ottenuto l’assegno si può essere assunti e riprendere a lavorare.

Tutto ciò però non può essere fatto negli anni di prepensionamento. Tutti i pensionati che affermano di non essere a conoscenza di questa regola, in realtà in passato hanno firmato un documento che hanno inviato all’INPS in cui si sono impegnati di non lavorare se non soltanto in maniera occasionale.

E’ stata la Corte Costituzionale a considerare legittima questa norma attraverso la sentenza numero 234 del 2022, gli Ermellini hanno stabilito come legittima la norma in cui si va a vietare lo svolgimento di ogni rapporto di lavoro subordinato a coloro che hanno ottenuto la pensione utilizzando una misura flessibile come Quota 100.

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